Amministrative: a Roma e Torino la vittoria è donna
Le elezioni amministrative 2016, nelle diverse città Italiane, evidenziano un cambiamento: il Movimento 5 stelle si afferma, con i ballottaggi, in 19 comuni. Nelle città di Roma e Torino vincono due donne di M5S, rispettivamente Virginia Raggi e Chiara Appendino. Conosciamole più da vicino.
Chiara Appendino, Torinese, è eletta sindaco con il 54% delle preferenze. 31 anni, dottoressa in Economia, imprenditrice in un’azienda di famiglia, insieme al marito, mamma di una bimba di cinque mesi. Ama giocare a calcio, viaggiare, parla quattro lingue e non ha mai paura di dire quello che pensa. Sostiene fin dall’inizio, apertamente, mentre è consigliere comunale a Torino, la comunità LGBTQ, nel cammino di riconoscimento parlamentare per i diritti civili; si dichiara a favore della stepchildadoption –anche se poi la norma non riesce a passare- e, dopo la strage di Orlando, scende in piazza, per manifestare insieme alla comunità gay, lesbica e transessuale di Torino. Dà vita a dei gruppi di lavoro pubblici, suddivisi per temi: cultura, urbanistica, ambiente, sport, istruzione, diritti, trasporti, animali, partecipazione, giovani, lavoro, integrazione, sociale, turismo, commercio, organizzazione macchina comunale, accessibilità. Il suo discorso, dopo la vittoria alle amministrative, è carico d’energia e speranze: “Ci siamo presentati così come siamo, con il nostro programma. Abbiamo scelto i nostri assessori e i Torinesi ci hanno accolto con un rinnovato interesse per la politica ma noi, altro non siamo che un piccolo frammento, nella storia della nostra città. In questa storia ci sono le vittorie per la nostra libertà, in quell’orgoglioso 1706 impresso sulla nostra bandiera, e ci sono le tante vite di quelle famiglie che, partite da città e paesi sempre più distanti, qui sono venute per far crescere i loro figli e costruire il loro futuro. Ci sono le sfide che abbiamo saputo vincere, le idee che abbiamo saputo realizzare e i primati che abbiamo saputo raggiungere. Questa eredità abbiamo il dovere di custodirla e lasciarla migliore di come l’abbiamo trovata a chi ci succederà. Raccogliamo una Città che per quasi duemila anni ha camminato superando ogni difficoltà, da quelle più remote ai fatti di cronaca recente, e noi sappiamo che questa strada non è destinata a chiudersi ma ha un destino che si perde oltre l’orizzonte. Ringrazio il mio predecessore, Piero Fassino e tutta la sua squadra, per aver condotto e servito la Città in questi ultimi 5 anni. Tutti noi siamo Torino e le Istituzioni, gli uomini e le donne che le rappresenteranno, agiranno sempre e solo mettendo al primo posto l’interesse della Città. Ogni torinese dovrà sentire il Palazzo di Città come la propria casa, la cui porta sarà sempre aperta…”
Anche la neo sindaca della capitale, Virginia Raggi, punta sulla partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Lei è Romana, 38 anni, avvocata civilista, sposata con un regista radiofonico e mamma di un bambino di sette anni. Lavora come consigliere comunale durante la giunta Marino, appoggiando la scelta del registro unioni civili. Parla diverse lingue e la sua vittoria è bene accolta a livello Internazionale. È eletta con il 67% delle preferenze, oltre il doppio di quelle ricevute dal suo avversario, Roberto Giachetti, rappresentante di un partito, il Pd, che, al contrario del Movimento 5 Stelle, ha già amministrato la città. Virginia Raggi è il Primo Sindaco donna nella storia millenaria di Roma. A chi le rimprovera il suo praticantato da avvocato, svolto da Cesare Previti, risponde di aver sempre lavorato, nella sua vita. Appena avuto conferma dei risultati elettorali, saluta il popolo M5S con una festa pubblica, in Via Avogadro. Oltre a ringraziare gli elettori, ribadisce l’importanza della coscienza civica, da rivalutare ad ogni livello: “Il risultato è storico, al di sopra di ogni aspettativa. C’impegneremo ogni giorno, per riuscire a realizzare gli obiettivi che ci siamo prefissi. Ora dovremo portare tutti i romani a lavorare per Roma, c’è una comunità che sta nascendo e tutti insieme dobbiamo realizzare gli impegni. Ogni municipio dovrà insegnare il valore della partecipazione civica.” Infine, scherza, ironizza sulla satira di cui è stata oggetto durante la campagna elettorale: “Poi vi dico una poesia e vi dirò anche gli affluenti del Po!” Sulla sua pagina ufficiale, scrive: “Lavoreremo per riportare legalità e trasparenza in questa città, dopo anni di malgoverno e dopo Mafia Capitale. Lavoreremo per ridare a Roma la bellezza e la dignità che merita. Oggi si apre una nuova era. Infine, non potrei non accennare ai 4 mesi di campagna elettorale, in cui qualcuno ci ha fatto una guerra senza precedenti. Non sono riusciti a fermarci. Segno che siamo più forti e che i romani, soprattutto, sono più forti. A di là dei toni aspri e degli attacchi che ho ricevuto, mi auguro che d’ora in avanti si possa aprire una nuova fase, più costruttiva, attraverso un dibattito onesto con le altre forze politiche, centrato sui reali problemi dei cittadini. Roma ha bisogno di questo. È venuto il tempo di lavorare dopo anni di malgoverno. Le cose da fare sono tante e noi siamo pronti!” Di certo, c’è già chi trema, ai vertici delle aziende pubbliche, all’indomani della sua elezione. Roma ha scelto il cambiamento e si aspetta almeno cinque anni a cinque stelle. (M.I.)
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