L’ambasciata Polacca a Roma spiega il fermo della troupe di Matrix ad Auschwitz
L’equipe di Matrix è stata fermata dalla polizia Polacca dopo una diretta TV in occasione della Giornata della Memoria. Dopo essere rimasti chiusi, oltre l’orario consentito, nel campo di Auschwitz, Riccardo Pacifici, David Parenzo e l’equipe di Matrix avevano forzato una finestra per uscire, il che ha indotto i servizi di sicurezza del luogo a coinvolgere le forze dell’ordine.
Abbiamo ricevuto da Anna Wawrzyniak un comunicato dell’Ambasciata di Polonia a Roma, in riferimento a quanto avvenuto nell’area del Campo di Sterminio Nazista Tedesco Auschwitz-Birkenau. L’Ambasciata riferisce di avere agito nel rispetto delle procedure di sicurezza, nonostante sia dispiaciuta dell’accaduto, che definisce un “incidente”. Riportiamo di seguito il comunicato dell’Ambasciata Polacca per intero.
“Il 27 gennaio ad Auschwitz erano in corso le celebrazioni del 70° anniversario della liberazione del campo, alle quali hanno partecipato oltre 50 delegazioni, tra cui numerose guidate da monarchi, capi di stato e di governo. Il carattere particolare di queste celebrazioni ha richiesto l’introduzione di misure di sicurezza drasticamente potenziate. Qualsiasi comportamento fuori dagli standard delle persone presenti doveva pertanto suscitare allerta nei servizi d’ordine preposti, il cui intervento era dettato esclusivamente dalla volontà di garantire l’ordine e la sicurezza in quel luogo particolare e in quel giorno. I servizi di sicurezza del campo hanno seguito le procedure, che prevedono, in caso di disordini o distruzione dei beni anche se involontaria, la convocazione delle Forze di Polizia al fine di garantire il necessario chiarimento e un’adeguata documentazione dell’accaduto. Esprimiamo il nostro profondo rammarico per quanto occorso, ma la premura di assicurare un carattere dignitoso alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto, unitamente alla particolarità del contesto e della ricorrenza, obbligavano le forze dell’ordine a trattare in maniera non difforme rispetto alle procedure qualsiasi genere di violazione alla dignità di questo luogo e al senso di sicurezza. Riteniamo pertanto che i suddetti chiarimenti pongano fine all’incidente.”