Allerta terrorismo in Italia e nel mondo, dopo gli attentati del venerdì nero
L’allerta terrorismo cresce in tutte le città Europee. Rafforzata la sicurezza davanti a istituti religiosi cristiani e luoghi di villeggiatura, in seguito agli attentati che hanno nuovamente sconvolto il mondo, il 26 Giugno scorso, in quello che è stato definito venerdì nero o “venerdì di terrore”, caratterizzato da attacchi terroristici in Francia, Tunisia, Somalia e Kuwait. In Tunisia, due uomini hanno sparato all’impazzata sui turisti, in una spiaggia a Sousse. Sarebbero circa 40 le vittime e altrettanti i feriti. Uno dei sospettati terroristi è stato ucciso. L’altro è stato fermato dalle forze dell’ordine ed è ancora sotto interrogatorio, al fine di scoprire e bloccare altri attacchi terroristici in programma. In Francia, nell’Isère, a pochi km da Lione, due terroristi hanno attaccato una fabbrica chimica della società americana Air Products. Il proprietario dell’azienda è stato decapitato, da un uomo che proprio lui aveva assunto. Contemporaneamente, in Kuwait, un terrorista si è fatto saltare in aria, durante la preghiera del venerdì nella moschea sciita al Imam al Sadiq di Kuwait City. L’attacco, rivendicato dall’Isis, ha causato almeno 27 morti e 202 feriti. In Somalia, un kamikaze di al-Shabab, a bordo di un’autobomba, si è invece lanciato contro una base militare dell’Unione Africana a Leego, causando almeno tre morti. Il fatto che gli attentati siano stati compiuti nello stesso giorno, in quattro nazioni diverse, evidenzia senza più dubbi la rete di collegamento esistente tra le differenti organizzazioni terroristiche -Isis, al-Shabab e Al Queida- operanti nel mondo. In Italia, gli estremisti Islamici sarebbero almeno 50.000, ma chiudere le moschee -proposta avanzata da una parte della destra Italiana- servirebbe soltanto ad inasprire ulteriormente le tensioni e i conflitti o a incentivare associazioni illegali. (M.I.)