Silvioleaks: perché gli Americani spiavano Berlusconi?
Di Claudio Fois
La notizia che Silvio Berlusconi fosse spiato dalla National American Security -ai tempi in cui era premier- ha suscitato sgomento. Soprattutto per averci ricordato che l’Italia ha avuto anche un Presidente del Consiglio così. Non appena venuta a galla la faccenda, Matteo Renzi -uomo di sinistra ma in procinto di smettere, con una terapia a scalare- ha chiesto immediatamente spiegazioni agli Stati Uniti.
O meglio, prima ha chiesto scusa, poi ha chiesto se dovevamo invadere la Libia per loro, ha domandato se volevano un caffè e, infine, ha chiesto spiegazioni. Se dovessero non rispondere o non dare motivazioni sufficienti a giustificare il loro operato, Renzi sarebbe capace anche di togliergli l’amicizia su Facebook, ma speriamo non si debba arrivare a tanto! Entrando nel merito della questione in sé, resta da capire perché gli USA spiavano Silvio Berlusconi. Un’ipotesi potrebbe essere che, intercettando tutto il mondo, avessero bisogno di un po’ di svago, per spezzare. Chi meglio, per ridere, dell’inventore della cordata Alitalia, colui che promise il Ponte sullo Stretto di Messina?! Se sei uno straniero, of course, ti diverti ad ascoltarlo.
Un’altra ipotesi è che la Ford, avendo sentito parlare di un pazzesco giro di escort, abbia pagato il governo per monitorare la faccenda, così da non trovarsi impreparata. Oppure la verità è altrove. A parte che Berlusconi ha fatto entrare Mangano, un mafioso pluriomicida, come stalliere, nella sua villa di Arcore; a parte il fatto che il co-fondatore di Forza Italia è Marcello Dell’Utri, condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, vi pongo una domanda. Voi, se foste, come gli Usa, una Nazione a rischio attacco -perché in un modo o nell’ altro siete riusciti a farvi odiare da tre quarti del mondo- non sareste interessati ai movimenti di un leader alleato, il quale -poiché affetto da libido compulsiva- avrebbe fatto entrare in casa sua pure Bin Laden, se solo si fosse presentato con un tubino e il trucco giusto? Direi proprio di sì! Non è una difesa d’ufficio degli Americani -sia chiaro- è che proprio non si può che dare loro ragione. Figuriamoci se spiando tutto e tutti, non leggeranno pure queste pagine. E Guantanamo è ancora aperta. Continuate così! Ottimo lavoro, boys!
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