Danimarca: zero emissioni CO2 e diritti civili garantiti
La Danimarca, come la Svezia, è caratterizzata dal modello sociale scandinavo -che garantisce ai cittadini dello stato i servizi essenziali, dalla nascita fino all’ età adulta-. È anche notevole lo spazio dedicato alla tutela dell’ambiente, attraverso la ricerca e lo sviluppo di fonti alternative di energia e tramite una serie d’interventi mirati, come la diffusione di piste ciclabili ovunque e una rete capillare di servizi, per transitare da una parte all’altra delle città: metropolitana, autobus, battelli e canoe. La Danimarca ha il più basso livello di emissioni CO2 al mondo. Il Mar Baltico la fa, inoltre, da padrone, per rendere spettacolare ai nostri occhi lo scenario di questo piccolo Paese -il più meridionale della Scandinavia-, dove i diritti civili sono garantiti a tutti i cittadini, senza distinzione alcuna in base al genere o all’orientamento sessuale e il diritto alla salute è una priority.Nel lontano 1971, la Danimarca aveva già istituito un ministero dell’Ambiente, quando nel resto del mondo il problema dell’inquinamento non era ancora all’attenzione dei governi e dei cittadini. Copenaghen, la più grande città del piccolo regno di Danimarca, è abitata da oltre un milione di persone. I percorsi ciclabili e pedonali si susseguono non soltanto lungo i caratteristici e suggestivi canali sul Mar Baltico, ma ovunque. Dove vi sono strade percorse da automobili, vi sono altrettante corsie dedicate alle due ruote. Il risultato è che, ad oggi, oltre il 50 per cento degli abitanti utilizza la bicicletta per recarsi a scuola e al lavoro, oltre che per il proprio tempo libero. I parchi verdi sono frequenti e curati, lungo tutto il perimetro cittadino e alle piste ciclabili si affianca un’ampia diffusione dei mezzi pubblici.
La tutela dell’ambiente si associa ad un notevole sviluppo delle tecnologie. Copenaghen è iperconnessa, con wifi disponibile in quasi ogni area e/o luogo pubblico.
La metropolitana è automatizzata, con una tecnologia italiana – è stata un’azienda nostrana ad ideare per i Danesi i treni senza conducente- . Il servizio, nel week end, è garantito tutta la notte. I mezzi pubblici differiscono dai nostri per diversi aspetti. Metro e autobus Danesi sono abbastanza costosi. Innanzitutto, i biglietti sono divisi per zone di percorrenza. Per poche zone -equivalenti a qualche fermata metro- il prezzo di un singolo biglietto ammonta a 36DKK, equivalenti a circa 5 euro -o poco meno, a seconda dell’oscillazione del cambio-. Pertanto, oltre tre volte il costo di un biglietto metro a Roma. Inoltre, non sono tollerati i free riders (persone a bordo dei mezzi senza titolo di viaggio). I controlli sono frequenti e severissimi. Nessuno è lasciato libero di girare senza un documento d’identificazione e chi viene trovato sui mezzi pubblici sprovvisto di biglietto paga una multa di circa 1000 DKK, equivalente a oltre 100 euro. Molte famiglie scelgono come mezzo di locomozione la bicicletta, sia per risparmiare, sia per tenersi in forma, senza inquinare l’ambiente. Le piste ciclabili si susseguono in città per oltre 400 chilometri, garantendo assoluta sicurezza ai ciclisti, i quali sono soliti trasportare anche animali e bambini.
Per quanto riguarda i rifiuti, il 90 per cento viene riutilizzato. Le fonti di energia maggiormente diffuse sono: solare, eolica, biomasse. Tale sistema incide positivamente sulla salute delle persone, interconnessa con quella dell’ambiente. In pochi si ammalano di malattie respiratorie -contrariamente all’Italia- ed è davvero difficile incontrare, in giro, cittadini sottopeso oppure obesi, grazie anche al fatto che lo sport è praticato abitualmente dalla maggioranza delle persone, come stile di vita. Molti si dedicano al nuoto, o ad attraversare Copenaghen con la canoa, da un canale all’altro, oltre alle sopra citate attivita` in bici. La Danimarca produce il più basso livello di emissioni C02 pro capite al mondo, soltanto 0.06 tonnellate -contro una media Europea di 7 e una media Statunitense di 16.22- diventando, a pieno titolo, un punto di riferimento nel mondo, in merito alla sostenibilità ambientale. Per quanto concerne, infine, i diritti civili, la legge Danese consente a due persone dello stesso sesso di unirsi in matrimonio in municipio o, a scelta degli sposi/delle spose, in chiesa, secondo i riti della Chiesa di Stato Danese. Mentre in Italia i gay possono usufruire esclusivamente delle unioni civili -che, lo ricordiamo, non garantiscono gli stessi diritti del matrimonio-, in Danimarca non esiste alcuna differenza tra un matrimonio etero oppure omosessuale, sin dal 2012. Le bambine e i bambini nati all’interno di un matrimonio omosessuale o lesbico, sono considerati, per Legge, alla nascita, figli/figlie di entrambi i membri della coppia, al contrario di quanto avviene in Italia -dove, alla nascita, sono registrati esclusivamente come figli/e del genitore biologico della coppia gay. – Pertanto, anche in tema di diritti umani, la Danimarca risulta essere avanti rispetto all’Italia. (M.I.)
Reportage a cura di Miriam Iantaffi
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