Il C.S.O.A. Ex Snia festeggia il Carnevale e i suoi primi vent’anni al “lago che combatte”
Il Centro Sociale Occupato Ex Snia di Roma ha celebrato i suoi primi vent’ anni con una festa di Carnevale, organizzata dal Circo Prenestino.
Il pomeriggio di sabato 14 Febbraio, un corteo colorato di maschere, partito dalla Marranella, ha attraversato Largo Perestrello, piazza Malatesta, piazza dei Condottieri, fino ad arrivare al Parco delle Energie Ex SNIA, dove una volta si trovava l’omonima fabbrica di viscosa e oggi sorge un lago d’ acqua risorgiva. 10.000 metri quadrati di superficie, una meraviglia naturale che non tutti i romani conoscono. Il lago della Prenestina, infatti, per anni è stato tenuto nascosto ai cittadini, dall’azienda che aveva in gestione il terreno. Il costruttore privato avrebbe voluto addirittura prosciugare l’area, per fare spazio a un nuovo centro commerciale. Attivisti e associazioni hanno condotto una lotta durata anni, per rendere pubblico il parco. Una prima vittoria è arrivata nell’Agosto 2014, quando il comune di Roma ha finalmente riconosciuto come “bene comune” il Parco Ex Snia. Il corteo di Carnevale 2015 è terminato proprio là, nel parco delle Energie, tra giocolieri, clown, trampolieri, musica, balli e acrobazie. Le bande Malamurga, Murga Patas Arriba, Pink Puffers, Refectory Brass Band, Rhytmhs of Resistance, hanno fatto ballare tutti, grandi e piccoli; poi i bambini hanno concentrato la loro attenzione sullo spettacolo teatrale di Capitan Calamaio, al termine del quale sono saliti sul palco, in concerto, i Muro del Canto e Assalti Frontali. I due gruppi, già a Luglio scorso, avevano cantato insieme “Il Lago che Combatte”. Hanno quindi rinnovato il loro impegno per la causa, suonando nuovamente il pezzo. Si sono anche alternati sul palco, eseguendo canzoni prima dell’uno e poi dell’altro e infine, Militant A, degli Assalti Frontali, ha presentato un inedito, sempre dedicato al Lago naturale, sul fondo del quale è piazzata ancora una gru. Al termine del concerto, un gruppo di bambini Latinoamericani si è esibito in una danza popolare e la festa è proseguita, con piatti rappresentativi di diverse culture: dallo zighinì Eritreo, al cous cous, allo sformato di patate. Il cibo è stato venduto a prezzi davvero di costo, mentre gli artisti si sono esibiti tutti gratuitamente. Fuochi d’artificio hanno illuminato il cielo nella notte, sopra quei prati e quel lago dal quale tutto è iniziato. “In mezzo ai mostri de cemento st’acqua mo’ riflette er cielo, è la natura che combatte, sto quartiere è meno nero” recita la canzone e a guardarsi intorno c’è da dire che è proprio vero. Ognuno è parte della festa, insieme ai fili d’erba e alle onde di quel lago d’acqua risorgiva, finalmente liberi dalla speculazione edilizia. (M.I.)