In Usa, ogni 28 ore, un uomo nero viene ucciso dalla polizia.
di Miriam Iantaffi
A Ferguson (Usa), l’agente Darren Wilson ha dato le sue dimissioni dalla Polizia, pochi giorni dopo la decisione del tribunale di non processarlo per l’uccisione del diciottenne Afroamericano Michael Brown. Le dimissioni sono state conseguenti alle numerose proteste messe in atto dalla comunità Afroamericana. Ha destato sconcerto anche il caso di Tamir Rice, il dodicenne ucciso da due poliziotti mentre brandiva una pistola giocattolo che, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe possibile acquistare per meno di 20 dollari in un qualsiasi negozio per bambini. Il piccolo non aveva tentato nessuna rapina, ma stava giocando in un parco quando i proiettili della polizia lo hanno colpito. Secondo uno studio approfondito, denominato “Operation Ghetto”, condotto dal Malcolm X Grassroots Movement, ogni 28 ore, negli Usa, un uomo nero viene ucciso dalla polizia. Il Movimento ha analizzato i decessi del 2012 negli Stati Uniti d’America, reperendo i dati da fonti ufficiali, quali anagrafi e stazioni di polizia: 313 neri sono stati uccisi durante arresti, controlli e retate. Stanno ancora reperendo e studiando i dati relativi al 2013, ma pare che il numero sia salito a un uomo ogni 24 ore. Tornando ai dati del 2012, dei 313 uomini neri uccisi dagli agenti: l’8% erano minori di 18 anni; il 58% aveva tra i 18 e i 31 anni; il 27% aveva tra i 32 e i 51 anni, il 6% superava i 52 anni e l’1% era di un’età che non è stato possibile determinare, perché sprovvisto di documenti. Dall’analisi dei dati anagrafici emerge una realtà davvero allarmante. Il 66% dei giovani di colore, morti per mano della polizia Ameriana, ha meno di 32 anni. Secondo il Malcolm X Grassroots Movement si tratterebbe di un piano bene organizzato per tenere costantemente sotto controllo la popolazione Afroamericana. La popolazione bianca, ancora dominante, secondo tali studi, eserciterebbe la propria oppressione sulla comunità nera attraverso l’eliminazione delle forze più giovani ed energiche. Lo studio evidenzia cinque città dove i morti per mano della polizia sono un numero considerevole, specie se rapportato all’incidenza della popolazione di colore sul totale degli abitanti del luogo. A Chicago la popolazione nera costituisce il 32,9% del totale ma tra coloro che nel 2012 sono stati uccisi dalla polizia erano neri ben il 91%. A Houston, in Texas, i neri rappresentano il 23,7% della popolazione, ma sul totale dei morti uccisi dalla polizia sono il 48%. A New York, i neri sono il 28,6% degli abitanti ma tra coloro che sono stati uccisi dalla polizia i neri sono ben l’87%. I dati più impressionanti emergono dalle ultime due città: Rockford e Saginaw. A Rockford, soltanto il 20,5% della popolazione è Afromericana ma i neri costituiscono la totalità degli uccisi dagli agenti di polizia: il 100%. A Saginaw, MI, i neri sono il 46,1% della popolazione, ma, anche in questo caso, sono soltanto neri coloro che sono stati uccisi dalla polizia. Occorre ricordare che gli Afroamericani non sono meno Americani dei cittadini Usa di origine Europea. Gli Afroamericani sono per lo più discendenti dalla popolazione di schiavi neri che gli Europei importarono forzatamente dall’Africa, insieme all’oro e ai diamanti, già a partire dal 1600. Venivano catturati con le reti, legati mani, piedi e collo, ammassati e trasportati sulle navi fino in America, dove quelli che sopravvivevano erano infine marchiati e utilizzati per i lavori forzati più pesanti, nelle piantagioni di tabacco, presso le fattorie dei coloni. La schiavitù è stata abolita soltanto nel 1865, con il XIII emendamento, ratificato nei vari Stati dell’Unione. Esattamente un secolo dopo, nel 1965, Malcolm X, leader nero che proclamava l’unità della comunità di colore, viene assassinato. Il 4 Aprile del 1968 viene assassinato Martin Luther King, il primo nella comunità nera ad avere sostenuto il boicottaggio come forma di protesta non violenta del Movimento per i Diritti Civili. Non lo dimenticano coloro che hanno aderito in massa al boicottaggio del Black Friday il 28 Novembre 2014, per protestare contro le violenze della polizia. Il giorno successivo al Ringraziamento, gli Americani di solito si precipitano nei centri commerciali per i saldi ma quest’ anno gli acquisti sono calati considerevolmente. Il boicottaggio dei mezzi pubblici ideato da Martin Luther King, per protestare contro l’arresto di Rosa Parks, durò ben 382 giorni e portò all’abolizione della segregazione razziale. Il boicottaggio di un solo venerdì di acquisti, se non seguito da altre azioni, può produrre effetti limitati sulla società Statunitense. Resta tuttavia importante, perché lancia un messaggio chiaro: la comunità Afroamericana è ancora in grado di organizzarsi ed incidere sull’economia nazionale.