Sono insetti e piante i dominatori della terra e sanno anche riciclare i rifiuti
Noi umani riteniamo d’essere la specie dominante sulla terra. Tuttavia, se il dominio del mondo è una questione di numeri, pochi di noi possono confrontarsi con i piccoli insetti, simili a gamberetti a sei zampe, chiamati “Collembola”. Ce ne sono circa 10.000 per ogni metro quadrato di terreno, salendo a ben 200.000 per metro quadrato in alcuni luoghi impervi. Sono diffusi in tutti i tipi di habitat del mondo: spiagge, scogliere, catene montuose della Terra. A spiegarlo è Peter Shaw, zoologo dell’Università di Roehampton, nel Regno Unito. Accanto ai funghi, i collemboli accelerano il riciclaggio di piante morte in sostanze nutritive riutilizzabili. La loro importanza in questo processo è variabile, secondo gli habitat e la presenza o meno dei lombrichi, che svolgono la stessa funzione di “riciclo”. Alcune stime suggeriscono che sono responsabili del riciclaggio di oltre il 20% dei rifiuti. Di numero inferiore ai collemboli, ma sempre in numero maggiore rispetto agli umani, sono le formiche, le quali riescono a influenzare gli ambienti in cui vivono in vari modi. “Le formiche controllano ogni millimetro della superficie terrestre ovunque vivano: la maggior parte dei luoghi”, spiega Mark Moffett, un entomologo presso l’Istituto Smithsonian a Washington DC, USA. “Le formiche sanno alterare o rimuovere le cose sulla terra, anche a livello microbico, a loro vantaggio.” Esercitano il loro controllo in una vasta gamma di modi ingegnosi. Effettuano il riciclaggio dei rifiuti e riescono a ridurre la diffusione delle malattie nella loro specie. Hanno strategie di guerra avanzate per difendersi e hanno dato vita a super-colonie che si estendono in tutto il mondo. Oltre agli insetti, indubbia l’importanza delle piante. La biomassa delle piante terrestri è stata stimata 1.000 volte superiore a quella degli animali. Conosciamo bene la loro funzione nella produzione d’ossigeno. Le piante, tuttavia, non sarebbero state in grado di colonizzare la terra, come hanno fatto circa 470 milioni di anni fa, senza i funghi, che aiutano a migliorare il loro assorbimento di carbonio fotosintetico e a rendere più facile la loro riproduzione. (M.I.)