Sindaci Commissari Prefettizi: chi sono?
di Miriam Iantaffi
Le elezioni amministrative 2016 ci mettono di fronte a un quadro politico singolare, per una democrazia: in Italia, diversi sindaci uscenti, oggi, sono Commissari Prefettizi, ovvero uomini non eletti dal popolo, eppure assurti al governo delle città, per cause di forza maggiore. Si sono sostituiti ai sindaci, prima della scadenza del loro mandato, che per l’ordinamento Italiano dovrebbe durare cinque anni. Il commissario prefettizio è un organo monocratico chiamato all’amministrazione straordinaria della città o della provincia. Straordinaria, lo dice la parola stessa, vuol dire che si tratta di un’amministrazione che dovrebbe essere inusuale. Tra tutte le città in cui si vota per le amministrative 2016, ben sette sono governate da commissari prefettizi, nel momento in cui scriviamo questo articolo.
I non eletti al governo delle città Italiane
A Roma, Ignazio Marino(Pd) –sindaco dal 2013 al 2015- dopo due soli anni di mandato, è stato sostituito dal commissario prefettizio Paolo Tronca, in seguito alla nota polemica sulle spese di rappresentanza e alle dimissioni di 26 consiglieri comunali. Latina non è da meno: c’è un sindaco uscente non eletto ma commissario prefettizio, Giacomo Barbato, succeduto a Giovanni Di Giorgi(Fdi-An) -sindaco per soli quattro anni, dal 2011 al 2015- indagato dalla procura per falso ideologico e abuso edilizio. Anche a Brindisi, il sindaco Cosimo Consales(Pd) è durato in carica meno del previsto –dal 7 maggio 2012 all’8 Febbraio 2016, tre anni e mezzo-. Ha dovuto abbandonare la poltrona di sindaco, perché arrestato dalla polizia con accuse di corruzione e abuso d’ufficio, in merito alla gestione dei rifiuti. Lo ha sostituito il commissario prefettizio Cesare Castelli.
A Bolzano, Luigi Spagnolli(Pd), nell’ultimo mandato, è rimasto in carica appena un anno ma, a dire il vero, aveva già governato la città per un decennio. Dopo essere stato sindaco dal 2005 al 2010, lo hanno rieletto una seconda volta e nel 2014 è stato iscritto nel registro degli indagati, per abuso d’ufficio. Ciò nonostante, è stato rieletto nelle amministrative del 2015, ma il suo terzo mandato è durato pochi mesi. In seguito alle dimissioni di Spagnolli (24 Settembre 2015), il comune di Bolzano è stato commissariato ed il sindaco attualmente uscente è Renzo Caramaschi, commissario prefettizio. Anche ad Isernia c’è un commissario prefettizio, Vittorio Saladino, a governare il comune, perché il sindaco che era stato eletto dal popolo, Luigi Brasiello(Pd) è stato sfiduciato -sul bilancio- dalla sua stessa giunta, dopo essere durato in carica appena due anni –dal 2013 al 2015-. A Caserta, il Commissario prefettizio che ha dovuto rimboccarsi le maniche e fare il sindaco d’ufficio è Maria Grazia Nicolò –la prima donna, nella lunga lista-, che ha sostituito Pio Del Gaudio(Pdl), arrestato nel 2015, a seguito di un’inchiesta su camorra e rete idrica. Il sindaco fu accusato di aver sovvenzionato la sua campagna elettorale con i soldi del clan dei Casalesi. Addirittura, degli imprenditori collusi con la camorra, avevano, secondo le indagini della procura di Napoli, costituito una finta associazione antiracket, per poter lavorare con la pubblica amministrazione. Anche in Calabria, a Cosenza, il sindaco uscente è un commissario prefettizio, Angelo Carbone, che ha sostituito Mario Occhiuto (Indipendente di destra, sostenuto da Udc, Pdl, Upl), architetto, il quale, pur non essendo indagato per nessun reato, è stato sfiduciato dalla maggioranza in consiglio comunale ed è stato pertanto costretto a dimettersi dalla carica di Presidente della Provincia di Cosenza e dalla carica di sindaco, pochi mesi prima della scadenza del suo mandato. Ricordiamo, infine, che le amministrative, come le elezioni politiche, sono a carico dello Stato. A sostenere la spesa siamo noi cittadini e più votazioni di quelle previste -ad esempio due votazioni, invece di una, nell’arco di cinque anni- implicano una rilevante maggiorazione delle uscite dalle finanze pubbliche, il che equivale a dire dalle casse dello Stato, ovvero dalle nostre tasche.*
*Questo articolo è aggiornato al giorno 1 Giugno 2016.
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