Madia propone la regola del reintegro sul posto di lavoro nel pubblico
La Ministra Marianna Madia propone la regola del reintegro sul posto di lavoro per tutti i dipendenti pubblici licenziati, come regola generale. Con il Jobs Act il reintegro sul posto di lavoro verrebbe meno per tutti i licenziamenti economici anche illegittimi, mentre per i licenziamenti disciplinari s’è aperta la via per un diverso trattamento tra dipendenti pubblici e privati.
Per i privati, il reintegro è previsto solo se il fatto per il quale il dipendente viene licenziato non è mai accaduto e se si riesce a dimostrare che non sia mai avvenuto nulla per indurre il datore di lavoro al licenziamento. Per i dipendenti pubblici, invece, la ministra Madia pensa al reintegro come regola generale. Da oggi i dipendenti pubblici hanno dunque una nuova “Santa in paradiso”. Forse qualcuno tra voi ricorderà la polemica mediatica che lega la ministra Madia al gelato. Un giornalista pubblicò una foto nella quale Marianna Madia mangiava, come chiunque altro, un gelato, sottotitolandola: “Il ministro Madia ci sa fare col gelato”. Ora non accusateci di maschilismo, perché noi, a dire il vero, oltre ad essere donne, inizialmente non avevamo colto neanche il doppio senso, finché il mondo intero dell’informazione è assurto in difesa del ministro. Tutte le femministe d’Italia si sono indignate. Trasmissioni TV e giornali hanno fatto -giustamente- a gara per condannare l’esternazione sessista. Legittimo: nessuna donna deve subire discriminazioni di genere, né becere battute sessiste. Oggi vorremmo, pertanto, vedere la stessa mobilitazione per tutte le lavoratrici d’Italia, anche per quelle “sconosciute”, che faticano nel settore privato, per le libere professioniste senza garanzie né tutele che non possono ammalarsi, né prendersi il lusso di partorire. Vorremmo vedere la stessa indignazione per gli alti livelli di disoccupazione delle donne e perché in Italia ancora non esiste una legge sul salario orario minimo, al contrario di quanto avviene negli altri paesi civili.