Giornata Mondiale per i Diritti Umani: celebrazione o riflessione?
Dal 1950, si celebra ogni anno, in tutto il mondo, il 10 Dicembre, la Giornata mondiale dei diritti umani. La data vuole ricordare la proclamazione della Dichiarazione Universale dei Diritti umani, il 10 Dicembre 1948, presso l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Molti si chiedono che senso abbia celebrare questa giornata se, di fatto, in molti Paesi del mondo i diritti umani non sono rispettati. Ricordiamo che il diritto al lavoro, sancito dalla Costituzione della Repubblica Italiana, non è ancora garantito nel nostro Paese, né lo è l’uguaglianza salariale. Non esiste il pieno rispetto delle Pari Opportunità e i femminicidi sono all’ordine del giorno. Le donne non godono degli stessi diritti degli uomini -a parità di titoli, età e capacità-. Tra gli stessi individui di genere maschile non esiste ancora parità, perché non tutti hanno le stesse possibilità di accesso al lavoro e alle professioni. Ricordiamo infine che, in Italia, cittadini e cittadine gay, lesbiche e transessuali, sono esseri umani ancora esclusi dalla fruizione dei diritti civili. I bambini delle famiglie arcobaleno non si vedono garantiti, seppur cittadini Italiani, gli stessi diritti dei loro coetanei. Le donne e gli uomini gay, che risiedono e pagano tasse e imposte in Italia, non sono considerati dallo Stato esseri umani a cui garantire gli stessi diritti dei cittadini eterosessuali. Noi de IL DIRETTO scegliamo pertanto di non pubblicizzare oggi nessuna iniziativa per la Giornata Internazionale dei Diritti umani che sia meramente di facciata.