4 Febbraio 2016
Legambiente denuncia: “Italia sempre più inquinata!”
La classifica delle città più inquinate, al completo
Legambiente, anche quest’anno, ha presentato il suo dossier sull’inquinamento in Italia. Mal’aria di città 2016, questo il nome del dossier, ci mostra un quadro davvero allarmante. Delle 90 città monitorate nel 2015, ben 48 -il 53%- hanno superato il limite dei 35 giorni di sforamento consentiti di Pm10. Situazione critica in Pianura Padana, ma anche nelle grandi e piccole città dell’intera Penisola. La più inquinata è Frosinone Scalo, con 115 sforamenti.
Cause ed effetti
I maggiori responsabili dell’inquinamento sono: i trasporti stradali -che contribuiscono al 49% delle emissioni di ossidi di azoto, al 12% del PM10, al 22% del monossido di carbonio e al 44% del benzene-; il riscaldamento domestico -che contribuisce da solo al 59% del PM10 primario e del monossido di carbonio, all’11% degli ossidi di azoto-; il settore industriale ed energetico -75% degli ossidi di zolfo, 17% degli ossidi di azoto e 11% del PM10. Numeri che si trasformano in rilevanti impatti sulla salute. Ogni anno l’inquinamento dell’aria causa oltre 400.000 morti premature nei paesi dell’Unione Europea. Fra questi, l’Italia ha uno dei peggiori bilanci in Europa: la Penisola detiene il record di morti per smog con 59.500 decessi prematuri per il Pm2,5 – 3.300 per l’Ozono e 21.600 per gli NOx nel solo 2012 (Dati Agenzia Europea dell’ambiente). Danni alla salute che si traducono in costi economici dovuti alle cure sanitarie, che nella Penisola si stimano tra i 47 e 142 miliardi l’anno. Ci sono poi i danni economici legati al mancato rispetto delle norme italiane ed europee sulla qualità dell’aria. Sono due le procedure d’infrazione contro il Belpaese, entrambe nella fase di messa in mora. La prima, la 2014_2047, avviata nel luglio 2014 riguarda la “cattiva applicazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e il superamento dei valori limite di PM10 in Italia”; mentre la seconda, la 2015_2043, avviata nel maggio 2015 riguarda “l’applicazione della direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria ambiente ed in particolare obbligo di rispettare i livelli di biossido di azoto (NO2)”.
Pubblichiamo di seguito la tabella, contenuta nel dossier di Legambiente con la classifica “per livelli di inquinamento” dei centri urbani Italiani
PM10 ti tengo d’occhio: la classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili in un anno; il Dlgs 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 μg/m3.
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