Rispuntano gli striscioni omofobi davanti alle scuole di Roma

Gennaio 2015

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Rispuntano gli striscioni omofobi davanti alle scuole di Roma: nuova la carta, vecchia la mano

 

 

Dopo la decisione del Comune di Roma di dare il via alla registrazione delle Unioni Civili, la Capitale è diventata teatro di svariate proteste, una tra tutte quella di "Lotta Studentesca". Il movimento, costituito da studenti di estrema destra, ha incollato striscioni omofobi di notevoli dimensioni davanti agli ingressi di sette diversi licei capitolini: Mamiani, Righi, Majorana, Socrate, Albertelli, Pascal e Stendhal. Gli autori del gesto potrebbero essere gli stessi che giorni fa hanno scritto "Gay al Rogo" sul muro di una scuola all' Infernetto e che l'anno scorso avevano esposto al Liceo Classico Giulio Cesare lo striscione: "Maschi selvatici, non checche isteriche". Lotta Studentesca rivendica i propri atti sulla sua pagina facebook, dove si mostra fiera di avere appeso, davanti alle scuole, vari slogan: "La vostra cultura è contro natura", "L'unica famiglia è quella naturale" e "No alle richieste della lobby gay". Nel loro comunicato stampa, gli esponenti di Lotta Studentesca annunciano: "Dopo le deliranti teorie di sostituire mamma e papà con il genitore 1 e il genitore 2, prosegue la sottomissione delle istituzioni nei confronti delle lobby gay e delle teorie di genere. Non importa che le scuole cadino a pezzi, non importa che in Italia non venga praticamente più fatta ricerca, quel che conta è che ci saranno sempre fondi per finanziare teorie artificiose, ideologiche e volte a snaturare la realtà naturale. Con questi striscioni vogliamo dunque esprimere tutto il nostro dissenso..." L'apparato ideologico di "Lotta Studentesca" è in bella vista. Questi studenti ci sembrano ribelli anche alla grammatica, oltre che alle decisioni del Sindaco. In Italiano, infatti, sarebbe corretto dire: "Che le scuole CADANO a pezzi" e non "CADINO", come scrivono i novelli difensori dell'ordine, che di nuovo hanno ben poco. Forse hanno studiato i verbi con il ragionier Fantozzi? Non dimentichiamoci poi, che dentro quelle scuole, studiano adolescenti dai 13/14 anni d'età, che potrebbero sentirsi intimoriti dalla violenza degli striscioni. Ai ragazzi che hanno due mamme o due papà, agli studenti omosessuali e non, che frequentano le scuole "marchiate" da Lotta Studentesca e che si sono sentiti turbati da questi atti, vorremmo dare spazio per esprimersi. Non abbiate paura, il mondo non si esaurisce tutto nei confini della vostra scuola. Un giorno riuscirete a sorriderne. Intanto vi esprimiamo la nostra solidarietà. I ragazzi che rivendicano gli striscioni hanno anche loro bisogno d'aiuto. Sono strumenti di una politica che ha superato i settant'anni. I simboli e addirittura la grafia utilizzata sono gli stessi del vecchio "Fronte della Gioventù", come se dietro tutti questi movimenti giovanili ci fosse da sempre un'unica matrice. Serve una cultura nuova, che li educhi al rispetto della diversità e dei sentimenti, contro ogni forma di bullismo. C'è bisogno di una Scuola che faccia venire loro voglia di frequentarla anche di mattina, per imparare ad usare i congiuntivi e a rispettare i compagni e non soltanto la notte, per attaccare sui muri slogan carichi d'odio. (M.I.)