Può un bambino Italiano non avere un documento né un pediatra? Nostro figlio per lo Stato non esiste

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1 Ottobre 2015

 

 

 

Può un bambino Italiano non avere un documento né un pediatra? Nostro figlio per lo Stato non esiste

 

di Marta Loi e Daniela Conte

 

Ciò che desideriamo al momento è poter viaggiare liberamente, senza dover dividere la nostra famiglia e garantire al nostro piccolo un’assistenza sanitaria. Siamo due cittadine Italiane, residenti a Barcellona da sette anni e iscritte all’A.I.R.E (Anagrafe Italiani residenti all’estero). Ci siamo sposate in Spagna il 17 luglio del 2015 e il 3 agosto dello stesso anno è nato nostro figlio Ruben, desiderato con amore e frutto di un’inseminazione artificiale fatta a Barcellona. Non essendoci in Italia una legge che regola il nostro caso, ovvero matrimonio e filiazione omosessuale, le autorità spagnole hanno registrato il bambino con doppio cognome. Nel suo atto di nascita figura quindi Ruben Conte Loi. Il primo cognome è quello della mamma biologica. Sappiamo che in Italia le leggi sono diverse. Per tale ragione, abbiamo iniziato una pratica con il Consolato Italiano a Barcellona e abbiamo richiesto la trascrizione di questa nascita, mantenendo soltanto il cognome della madre biologica del bambino, anche se saremmo felici di poter dare a nostro figlio entrambi i cognomi. La trascrizione della nascita di Ruben è per noi di vitale importanza.

Abbiamo bisogno di richiedere il passaporto al Consolato, per avere assistenza sanitaria qui in Spagna e per regolarizzare la situazione del bambino, dato che al momento non ha un documento di identità. Questo ci impedisce anche di uscire dal paese, andando contro l’accordo di libera circolazione dei cittadini Europei nel territorio dell’Unione. Lo scorso 10 Settembre siamo state convocate dal Consolato Italiano a Barcellona e ci hanno comunicato che l’atto di nascita non è trascrivibile. Ci hanno proposto di seguire un iter alternativo attraverso un avvocato, facendo ricorso alla Procura e alla Commissione Europea. Dovremmo agire a nostre spese e senza sapere quando finalmente la nascita di nostro figlio verrà trascritta e potremo richiedere il suo passaporto. Sino ad allora, ripetiamo, Ruben non ha un pediatra e non può uscire dal Paese. Il Dirigente dell’ ufficio anagrafe ha dovuto applicare la legge Italiana e non ha potuto, su nostra richiesta, trascrivere Ruben Conte Loi. Tecnicamente, nostro figlio non esiste per lo Stato. La conclusione è che siamo tre cittadini Italiani, uno dei quali minorenne e senza tutela, bloccati in Spagna, senza avere commesso reati e con la necessità di tornare nel nostro Paese, l’Italia!

 

2/10/2015 AGGIORNAMENTI

Siamo felici di poter annunciare che, in data 2 Ottobre, le istituzioni Italiane hanno fatto il loro dovere e il piccolo Ruben ha finalmente un documento, in cui figura figlio della madre biologica. Il bimbo e le sue due mamme potranno quindi rientrare in Italia dalla Spagna.

 

13/10/2015 AGGIORNAMENTI

L'anagrafe di Napoli ha trascritto l' atto di nascita di Ruben, con entrambi i cognomi delle mamme. Ricordiamo che occorre una Legge dello Stato per rendere valida ogni decisione presa a livello comunale.

 

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