Giornalista a processo per aver definito pezzo di merda un boss mafioso

4 Febbraio 2015

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Giornalista a processo per aver definito "pezzo di merda" un boss mafioso

Ieri, 3 febbraio, presso il Tribunale di Trapani, si è aperto il processo al giornalista di Articolo21, Rino Giacalone (in foto). Rosa Pace, la moglie di Mariano Agate -boss mafioso di Mazara del Vallo- lo ha accusato di avere offeso la reputazione del suo defunto marito, definendolo "pezzo di merda" in un articolo. Mariano Agate è stato un criminale, ritenuto colpevole di diversi omicidi e condannato dalla giustizia Italiana all'ergastolo per la strage di Capaci -quella nella quale morirono il Magistrato Giovanni Falcone, sua moglie e la scorta.- La vedova di Agate, assistita da un legale, si è costituita parte civile contro il giornalista. Giacalone, sul suo giornale, ha dichiarato: “Con tranquillità mi affido al giudizio del Tribunale ma resto perplesso ancora sull' iniziativa del magistrato titolare delle indagini, che ha riconosciuto l’esistenza di un' offesa alla reputazione di un pluri ergastolano. Siamo dinanzi ad un paradosso...Si può dire che non solo la mafia esiste ma che è una montagna di merda e si vuole negare il diritto a scrivere che anche l’uomo mafioso è un pezzo di quella montagna di merda, vivo o morto che sia." Giacalone fa implicito riferimento a Peppino Impastato -giornalista e vittima di mafia- quando scrisse testualmente che "la mafia è una montagna di merda". Il giudice ha fissato due udienze: il 12 maggio e il 9 luglio. Tra queste date, incredibilmente, cadrà la ricorrenza della Commemorazione della Strage di Capaci. (M.I.)