Marzo 2015
22 MARZO Giornata Mondiale dell'acqua.
In quali condizioni versa il mare Italiano? La Commissione VIA approva la piattaforma petrolifera
di Miriam Iantaffi
La Giornata mondiale dell'acqua è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 ed è un' occasione per parlare del risparmio delle risorse idriche e della sostenibilità degli habitat acquatici. Purtroppo il nostro mare sta diventando una discarica a cielo aperto, al Sud come al centro e al Nord Italia. Nel Lazio, una speculazione edilizia senza freni, accompagnata da un' abbondanza di "condoni", ha generato dei mostri di cemento, i quali si susseguono sulle coste, "mangiandosi" migliaia di km di spiaggia nell'indifferenza generale. Spesso, le villette abusive sono a ridosso del mare, con fogne a cielo aperto che scaricano in acqua rifiuti, lungo il litorale romano. In Abruzzo, secondo uno studio dell'Università di Genova, la situazione non è certo migliore: sui fondali delle acque di Giulianova sono depositati ben 40 kg di plastica per ogni chilometro quadrato. La commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale) ha approvato, inoltre, il progetto della piattaforma petrolifera ad Ombrina Mare (sempre in Abruzzo). Legambiente è totalmente contraria al progetto e a tal proposito afferma: "Dagli studi presentati, si evince l’assurdità del progetto. Greggio di pessima qualità e di quantità trascurabili, sufficiente a coprire a fatica lo 0,2% del consumo annuale nazionale; gas in quantità insignificante e sufficiente a coprire appena lo 0,001% del consumo annuale nazionale, con una ricaduta locale (in termini di royalties) equivalente all’importo di mezza tazzina di caffè all’anno per ogni abruzzese. A guadagnare dall’operazione Ombrina Mare saranno pochi petrolieri, a discapito del territorio e delle comunità locali. La piattaforma, nel progetto presentato dalla Medoilgas Italia, oggi Rockhopper, sorgerà a sole 3 miglia dalla costa teatina!" Il primato per l'inquinamento delle acque non spetta però, soltanto all'Abruzzo. Come dimenticare la vernice rossa e i veleni diffusi nel mare di Castellammare di Stabia, in Campania? Purtroppo lo scempio delle acque sembra avere investito tutto lo stivale. La scorsa estate, in occasione della partenza di Goletta Verde, Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente, dichiarava: "Assegniamo le 5 bandiere nere a chi riteniamo si sia distinto per progetti o iniziative ai danni del mare. Le bandiere vanno al Mose e alle Grandi Navi per l’attacco che rappresentano alla laguna di Venezia; alla Costa Crociere per il danno ambientale causato dalla Concordia in Toscana; alla Provincia di Salerno per il Grande Progetto per arginare l’erosione del litorale; al Ministro dello sviluppo economico Federica Guidi per il sostegno al rilancio delle estrazioni petrolifere nel mare italiano; infine, al Porto di Molfetta, dove sarebbe stata messa in piedi una maxi truffa per intercettare cospicui finanziamenti pubblici." A chi spetterà il primato delle bandiere nere, la prossima estate? Certo, l'Italia può sempre vantare mari, fiumi e laghi poco inquinati rispetto ad altri paesi industrializzati dell'emisfero Occidentale, ma è essenziale preservare l'ambiente dalle devastazioni in atto. Ognuno di noi può fare la propria parte: occorre fare attenzione a non inquinare i corsi d’acqua che il nostro Paese ci regala. Per smaltire le cicche di sigaretta o l'immondizia prodotta da un essere umano in una giornata, possono volerci centinaia di migliaia di anni. Raccogliere i propri rifiuti prima di lasciare la spiaggia è un segno di civiltà e di consapevolezza.