Tuteliamo l'isola Polvese, il Trasimeno è un grande polmone italiano

25 Febbraio 2015

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Tuteliamo l'Isola Polvese, il Trasimeno è un grande polmone italiano

Riceviamo un Comunicato stampa di Legambiente Umbria e lo pubblichiamo integralmente di seguito:

 

La Provincia di Perugia si appresta ad emettere un bando per Isola Polvese. Legambiente Umbria, Acu Umbria, Cittadinanzattiva Umbria, Salviamo il Paesaggio di Perugia: "Manca completamente un progetto di valorizzazione turistica e ambientale per l’lsola e il Trasimeno.

La Provincia di Perugia proroghi le gestioni attuali per garantire la fruizione dell’isola per l’imminente stagione turistica e lavori insieme ai Comuni e alle forze sociali ed economiche del territorio per definire le condizioni ed i criteri per la costruzione di un sistema culturale ed economico innovativo e ambientalmente sostenibile per il Trasimeno."

“Girano voci preoccupanti e un po' confuse sull’Isola Polvese – annunciano con una nota Legambiente Umbria, Acu Umbria, Cittadinanzattiva Umbria e Salviamo il Paesaggio di Perugia – la convenzione della gestione è scaduta da un pezzo ed ora, a stagione turistica alle porte, la Provincia di Perugia pare che si appresti a pubblicare a giorni un bando di gara per l’affidamento per sei anni dei vari servizi di gestione delle strutture ricettive e dell'azienda agricola”

“Avevamo sollecitato lo scorso autunno il nuovo presidente Mismetti – continuano le quattro associazioni – a dare seguito all’impegno assunto a giugno dall’Amministrazione provinciale, convocando un tavolo di confronto con le Associazioni dei Cittadini e con le altre Istituzioni Locali, Regione e Comuni interessati, per avviare un percorso che coinvolgesse fattivamente tutte le categorie sociali ed economiche di quel territorio nel rilancio turistico del Lago, salvaguardando l’ecosistema lacustre e la vocazione dell’Isola Polvese che si è qualificata come centro di eccellenza per la didattica e il turismo ambientale riconosciuto a livello nazionale. Nessuna risposta è mai arrivata. Ora veniamo a sapere che a giorni uscirà il bando, disattendendo gli impegni assunti con i cittadini, ma peggio ancora senza nessuna strategia di valorizzazione turistica e ambientale, senza alcun obiettivo qualitativo, senza criteri definiti di efficienza ed efficacia”.

“Sino ad oggi le proposte delle amministrazioni pubbliche del Trasimeno, a cominciare da quella provinciale – attaccano le associazioni – si sono caratterizzate per assenza di prospettiva e strategia a lungo e la vicenda della Polvese è emblematica dell’incapacità dei decisori politici e tecnici di rispondere alle reali necessità di un territorio, creando opportunità economiche durature attraverso processi territoriali, partecipati e capaci di coinvolgere le comunità locali, per costruire progettualità virtuose e innovative di rigenerazione ambientale, sociale ed culturale”.

“Visto che l’iter legislativo che porterà a ridefinire le competenze delle provincie non è giunto ancora alla sua conclusione formale – commentano le associazioni – e come sappiamo tutti, produrrà profondi cambiamenti alle competenze che spetteranno agli enti locali, sia alle Provincie, sia ai Comuni, sarebbe opportuno che la Provincia di Perugia soprassedesse dall’intraprendere scelte discutibili, irrecuperabili e che non produrranno nessun vantaggio alla salvaguardia e alla valorizzazione dell’Isola Polvese, nemmeno all’economia del territorio e che si attivasse invece per la proroga delle gestioni attuali per garantire la fruizione dell’isola per l’imminente stagione turistica, fin tanto che non saranno definiti le condizioni ed i criteri per la costruzione di un sistema culturale ed economico innovativo e ambientalmente sostenibile a vantaggio di tutta l’area del Trasimeno, ripartendo anche dall’accordo Arpa Umbria e Provincia di Perugia che prevedeva la creazione di un centro per la biodiversità presso l’Ex Convento degli Olivetani dell’Isola Polvese”.

L’antefatto – La scorsa estate la Giunta della Provincia di Perugia a guida Marco Vinicio Guasticchi delibera un piano di fattibilità per l’Isola Polvese per 21 anni a fronte di un impegno da parte della società affidataria di realizzare nuove strutture turistiche tra cui un campo da golf, un campo da calcio, campi da tennis, una piscina, oltre che un allevamento di ovini con relative recinsioni, utili - a detta dei tecnici della Provincia - per sfalciare l’isola a costo zero. Quel progetto della Provincia fu bloccato dall’opposizione delle associazioni ambientaliste, consumeristiche, dei comitati e dei cittadini, convinti che quel piano di fattibilità di fatto trasformava la Polvese in un resort di lusso, destinato ad una fascia di clientela economicamente facoltosa, proponeva un modello di turismo inconciliabile con la salvaguardia del delicato ecosistema dell’isola e che ne avrebbe anche compromesso la libera fruizione che invece è stata sempre possibile. Le associazioni hanno sempre sottolineato che qualsiasi progetto di valorizzazione turistica dell’isola Polvese avrebbe dovuto tener conto che l’Isola Polvese è il cuore del Parco regionale del Trasimeno, un bacino lacustre tra i più importanti nel Paese per la straordinaria ricchezza di biodiversità, da sempre laboratorio naturale per progetti di ricerca e divulgazione didattica. L’allora Presidente Guasticchi prese l’impegno ad avviare un tavolo di confronto con le associazioni ambientaliste e culturali, i comitati e i cittadini e tutti gli attori sociali del territorio per costruire insieme una proposta condivisa per la valorizzazione turistica sostenibile dal punto di vista ambientale ma anche sociale e economico dell’Isola e del Trasimeno.

Il Centro internazionale per la biodiversità lacustre. Ai più sarà sfuggita la notizia che l’accordo Arpa Umbria e la Provincia di Perugia per il monitoraggio dell’ecosistema del Lago Trasimeno, comprende oltre che la realizzazione di una base operativa per Galileo anche la creazione di un centro per lo studio sulla biodiversità presso l‘Ex Convento degli Olivetani sull’Isola Polvese. Autorevoli fonti confermano che il progetto è già avviato e, in attesa della conclusione dei lavori di ristrutturazione del Convento, sono stati avviati importanti contatti e accordi per definire il progetto di realizzazione del Centro. Ma allora perché la Provincia non si impegna in questa strategica opportunità?